Cima piazzi
C.A.I. Valdidentro


C.A.I. Valdidentro

Club Alpino Italiano
Sezione Valtellinese
Sottosezione di Valdidentro (So)


……….utile,umile,preziosa et casta.
Non merce ma diritto della persona e bene comune dell'umanità.
"L'ACQUA : DIRITTO DELLA PERSONA E BENE COMUNE DELL'UMANITA"


Padre Fabrizio Forti,
Padri Cappuccini di Malè


1. l' acqua nella storia….sono le nostre radici alle quali dobbiamo riferirci e attingere…altrimenti
(Talete di Mileto, uno dei 7 saggi dell'antica Grecia ) L'acqua è il principio di tutte le cose. Le piante e gli animali non sono che acqua Condensata. E in acqua si risolveranno dopo la morte. "L'acqua è la migliore delle cose",

( Ovidio) La natura non ha creato il sole, né l'aria, né l'acqua come privata proprietà, ma come tesori pubblici

Eraclito diceva: "…dalla terra nasce l'acqua, dall'acqua nasce l'anima…" Dunque, un percorso dalla materialità all'immaterialità che ne definisce la duplicità, anzi la molteplicità,non è mai solo una cosa:
è fiume, è mare, è lago, stagno, ghiaccio e quant'altro…
è dolce, salata, salmastra,
è luogo presso cui ci si ferma e su cui si viaggia
è piacere e paura, nemica ed amica
è confine ed infinito
è cambiamento e immutabilità ricordo ed oblio.
Principio e fine. Eraclito

da "Fontamara" di IGNAZIO SILONE
All'entrata di Fontamara, sotto una macera di sassi, sgorga una povera polla d'acqua, simile a una pozzanghera. Dopo alcuni passi, l'acqua scava un buco, sparisce nella terra pietrosa, e riappare ai piedi della collina, più abbondante, in forma di ruscello. Prima di avviarsi verso il piano, il ruscello col suo fosso fa molti giri. Da esso i cafoni di Fontamara hanno sempre tratto l'acqua per irrigare i pochi campi che possiedono ai piedi della collina e che sono la magra ricchezza del villaggio. Per spartirsi l'acqua del ruscello ogni estate fra i cafoni scoppiano spesso liti furibonde. Negli anni di maggiore siccità, le liti finiscono talvolta a coltellate; ma non per questo l'acqua aumenta. (…) il fenomeno dell'acqua che fuggiva di fronte alla nostra sete non mi può uscire dalla mente. Accadeva questo: poiché‚ l'acqua non tornava noi ci allontanavamo dalla fontana, ma mentre andavamo via, l'acqua tornava di nuovo. E questo accadde tre, quattro volte. Ci avvicinavamo e l'acqua subito spariva, la fontana di colpo si seccava. Ma appena ci allontanavamo, la fontana nuovamente gorgogliava e l'acqua subito tornava fresca e abbondante. La sete ci bruciava e noi non potevamo bere. Potevamo solo guardare l'acqua da lontano. Se ci avvicinavamo di colpo l'acqua spariva..(…) E tuttavia nessuno poteva rassegnarsi alla perdita dell'acqua. Nessuno poteva rassegnarsi alla perdita dell'intero raccolto. Nessuno poteva assuefarsi all'idea di un inverno senza pane e senza minestra."


NELLA MUSICA
La musicalità è carattere innato dell'acqua in ogni sua espressione naturale: sotto forma di pioggia, leggera o impetuosa, ruscello, torrente, fiume in piena, fonte, onda del mare, l'acqua si muove secondo armonie che musicisti e poeti hanno ripreso e descritto con il linguaggio artistico. Nella musica classica grandi compositori come Johann Strauss (1804 - 1849) con il "Danubio Blu" e Bedrich Smetana (1824 - 1884) con l'opera "Moldava" descrivono con la melodia lo scorrere impetuoso di due grandi fiumi il Danubio e la Moldava e La musica moderna usa i testi delle canzoni, a metà tra musica e poesia, per descrivere la mutevolezza e dinamicità del primo elemento; un esempio per tutte… da "Acque" in "Parnassius", EMI, CD 1993 di FRANCESCO GUCCINI.(…) E l'acqua passa e gira e colora e poi stinge, cos'è che mi respinge e m'attira; acqua come sudore,acqua fetida e chiara, amara senza gusto né colore. Ma l'acqua gira e passa… E mormora e urla, sussurra, ti parla e ti schianta,
evapora in nuvole cupe rigonfie di nero diventa di terra, di vento, di sangue e pensiero.Ma a volte vorresti mangiarla sentirtici dentro, un sasso che l'apre, che affonda e sparisce …vorresti scavarla, afferrarla, lo senti che è il centro di questo ingranaggio continuo, confuso e vivente. Acque del mondo intorno di pozzanghere e pianto di me che canto al limite del giorno, fra il buio e la paura del tempo e del destino freddo assassino della notte scura………………………..Ma l'acqua gira e passa…

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dal Libro della Genesi - ANTICO TESTAMENTO
In principio Iddio creò il cielo e la terra. La terra era una cosa senza forma e vuota: una tenebra ricopriva l'abisso e sulle acque si muoveva lo Spirito di Dio.… Terzo giorno :E Iddio disse: "Si radunino tutte le acque, che sono sotto il cielo, in un sol luogo e apparisca l'Asciutto". E così fu. E Iddio chiamò l'Asciutto "Terra" e la raccolta delle acque "Mari".
***
… ma l'acqua che io gli darò, diventerà in lui sorgente che zampilla per la vita eterna ( Vg Gv 4,14)

L'acqua come segno e simbolo di vita onesta,retta
L'acqua è divenuta facilmente simbolo di realtà profonde che Israele viveva come popolo di Dio. Accadeva agli ebrei di dover comprare l'acqua, ma il profeta invita: "Anche chi non ha denaro venga! ". L'acqua che Dio offre per bocca del profeta è sempre disponibile a tutti. In questo caso l'invito ad attingere acqua è un invito all'ascolto e l'acqua è la parola senza la quale Israele non esisterebbe. In un periodo della storia di questo popolo la mancanza della "parola" provocava fame e sete. Così adolescenti e belle vergini perivano vagando alla ricerca di un po' di acqua. Il silenzio di Dio è da intendersi come un castigo: il popolo di Israele si è allontanato e ha dato ascolto ad altre parole, ha cercato altre acque. Il popolo di Dio si troverà a questo punto in gran difficoltà, cercherà alleanze con i popoli dei grandi fiumi (Nilo e Eufrate), alleanze che per altro si riveleranno disastrose fino alla tragedia del 586 a.C.Dio entrerà allora in azione e con la sua parola riscatterà il suo popolo per ricondurlo nella sua terra. L'immagine dell'acqua ricorre frequentemente insieme al tema della strada nel deserto. Le regioni desertiche si trasformeranno in terre solcate da corsi di acqua e ricche di vegetazione. L'acqua è vista anche come una meta per i carovanieri, simbolo di una parola che garantisce ciò che annuncia e che crea condizione di vita. La parola di Dio è simile ad alberi piantati lungo i corsi d'acqua che riescono a sopravvivere anche in condizione di siccità. L'acqua è sempre tra le prime realtà che vengono alla mente come simbolo di vita sicura e felice, presente e futura.
L'acqua per la vita
L'acqua è menzionata nella Bibbia come la "prima cosa", senza la quale non si può vivere, insieme ad essa a volte vengono aggiunti altri alimenti, ma l'acqua rimane sempre quello fondamentale.Inoltre l'acqua può essere ed è stata motivo di tentazione, perché può mettere in questione perfino la presenza di Dio in quanto la mancanza di acqua mette in pericolo la sopravvivenza di un popolo poiché l'acqua è indispensabile per la vita. Una terra di cui il Signore ha cura è sempre ricca di pioggia, quest'ultima è considerata una benevolenza del Signore (la pioggia feconda le terra) che manda come segno di compiacimento verso il suo popolo. La " Terra Promessa " è designata come un luogo "pieno di sorgenti e corsi d'acqua" per evidenziare proprio l' acqua come presenza di Dio.

Le grandi acque
L'espressione ebraica "majim rabbim" (lett: le molte acque) è una formula fissa che indica l'acqua cosmica che circonda e avvolge il mondo. Questa concezione del cosmo implica una minaccia costante per la vita dell'uomo. Nella Bibbia è presente questa concezione, ma viene quasi filtrata dalla fede che affonda le sue radici nell'esperienza storico - religiosa del Mar Rosso (Es. 14,31). È in quell'episodio che il popolo constatò la potenza del suo Dio di fronte alle grandi acque. Analoga esperienza fu l'ingresso nella terra promessa al passaggio del Giordano nel giorno della sua piena (Gs. 3,15), anche se inquadrata nelle gesta della potenza di Dio sulle grandi acque. Nella Bibbia in connessione con l'acqua cosmica si trova un duplice linguaggio: un linguaggio più emotivo e poetico che ricorre a espressioni della mitologia medio - orientale e un altro demitizzato che si potrebbe chiamare più teologico. Del primo tipo di linguaggio fa parte il testo della lotta vittoriosa di Jhwh con le acque cosmiche, impersonato dai mostri del caos primordiale, del secondo tipo fanno parte altri testi che rifuggono dalla scenografia e parlano delle acque del mare o dell' abisso come di ogni altro elemento della creazione (gen:1,1 9-10 20-21). Il ricorso a immagini mitologiche serve ad esaltare la potenza di Jhwh, il linguaggio demitizzato oppure spesso in connessione con il vocabolo "tehom"che designa la grande massa d'acqua del mare come dato geografico. La "tehom" é un elemento della creazione non ostile a Dio, ma anzi fonte di benedizione come sorgente d'acqua della terraferma (Gen.49,25). Anche il racconto del diluvio può essere un esempio in cui il grande abisso e l'oceano celeste sono disposti a piacimento e secondo la volontà di Jhwh (Gen. 7,11;8,2). La promessa di Dio a Noè (Gen. 9,11) come segno di pacifico dominio, fa sì che l'uomo biblico non si senta in balìa delle acque. Nel Nuovo Testamento il mare è presente nei viaggi di Paolo e nei vangeli di Giovanni, Marco e Matteo che chiamano con questo nome il lago di Genesaret. Nel Nuovo Testamento delle risorse del mare vivono i discepoli che Gesù chiama al suo seguito; è il mare che Gesù ritiene più sicuro delle strade di Palestina (Mt. 14,25 - 27) e su cui anche Pietro può camminare (vv. 28 - 31), è il mare della pesca miracolosa (Lc. 5,4 - 11; Gv. 21,1 - 14). Ma il mare in alcuni episodi è anche la sede delle potenze ostili: la tempesta sedata (Mc. 4,36 - 41) o il precipitarsi in mare dei porci invasati (Mc. 5,11-13).

L'acqua per la purificazione del cuore
L'acqua, considerata un elemento fondamentale nei riti purificatori, assume un significato simbolico a mano a mano che si approfondisce il concetto di peccato e si considera l'impurità dell'uomo come una situazione a cui soltanto Dio può trovare rimedio. Così nell'invocazione a Dio dell'orante del SALMO 51(v.4,9,12)traspare la convinzione che una vera purificazione interiore equivalga all'atto di creazione, compiuto da Dio. Come le grandi acque l'acqua dell'oceano e dei grandi fiumi è il simbolo dei pericoli incombenti sulla vita del popolo o dell'individuo, di fronte ai quali egli è impotente e per questo richiede l'intervento misericordioso di Dio (v. SAL 18,4.5.16;69,2-3.15-16;88,17-18;124,4).
Talvolta l'immagine delle acque inondanti rappresenta l'invasione nemica (v. IS 8,6-8; 28,2.17;GER 47,2;51,52) o, addirittura, la sede delle potenze avverse a Dio: da essa emergono i mostri della distruzione(v. DN 7,3ss ;AP 11,7;13,1;17,5.8-18) di tutto ciò che Dio ha creato (v. AP 21,1;12,17; IS 65,17;PT 3,13). Dopo di che il mare, con tutti i suoi mali, scomparirà (v. AP 21,1), mentre sussisterà il dono di quell'acqua, simbolo della creazione divina per la felicità e la vita dell'uomo (v. AP 22,1-2;EZ 47,1-12).
L'acqua assume poi dei significati secondari della fedeltà coniugale (v. PR 5,15-18) o la vita che trascorre inesorabile ed irrecuperabile (v.2SAM 14,14). Un gesto simbolico legato più propriamente all'acqua è invece il "lavarsi le mani", per dichiarare la propria innocenza in fatti di sangue (v. DT 21,6;SAL 26,6).
l'acqua costituisce il dono per eccellenza, lo Spirito effuso nei credenti attraverso Cristo, fatto da Dio ai suoi figli (v. GV 7,39;14 e 16;RM 5,5;2COR 1,22;GAL 4,4-7), resi conformi all'immagine del FIGLIO (v. RM 8,16ss.29).

* risalgo ora al titolo del mio intervento
Francesco d'Assisi:
1: Altissimo, onnipotente, bon Signore, tue so le laude, la gloria e l'onore e onne benedizione. 2 A te solo, Altissimo, se confano e nullo omo è digno te mentovare.
2. Laudato sie, mi Signore, cun tutte le tue creature, spezialmente messer lo frate Sole, lo quale è iorno, e allumini noi per lui. 4 Ed ello è bello e radiante cun grande splendore: de te, Altissimo, porta significazione. 5 Laudato si, mi Signore, per sora Luna e le Stelle: in cielo l'hai formate clarite e preziose e belle. 6 Laudato si, mi Signore, per frate Vento, e per Aere e Nubilo e Sereno e onne tempo, per lo quale a le tue creature dai sustentamento. 7 Laudato si, mi Signore, per sor Aqua, la quale è molto utile e umile e preziosa e casta. 8 Laudato si, mi Signore, per frate Foco, per lo quale enn'allumini la nocte: ed ello è bello e iocondo e robustoso e forte. 9 Laudato si, mi Signore, per sora nostra madre Terra, la quale ne sostenta e governa, e produce diversi fructi con coloriti fiori ed erba.
3. Laudato si, mi Signore, per quelli che perdonano per lo tuo amore e sostengo infirmitate e tribulazione. 11 Beati quelli che 'l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati. 12 Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullo omo vivente po' scampare. 13 Guai a quelli che morranno ne le peccata mortali!
1. Beati quelli che troverà ne le tue sanctissime voluntati, ca la morte seconda no li farrà male. 15 Laudate e benedicite mi Signore, e rengraziate e serviteli cun grande umiltate.

Laudato sie mi Signore per sor'acqua la quale è molto utile et humile et preziosa et casta
( Cantico delle creature di s.Francesco )
perché Francesco mi fa capire se ancora non mi è chiaro, che ci offre i gradini di una scala in salita che mi conducono a rispetto di un bene, un dono che Qualcuno ha donato a tutti
1 questo dono, non ce lo ricordiamo abbastanza, non è nostro,è una sorella con una sua identità ben precisa e una familiarità con l' uomo che richiama esclusivamente solidarietà-democrazia, e compartecipazione con tutti
2. dono utile sì, ma a tutti però e quindi io non me ne posso approfittare come e quando desidero,
3. umile ma non per questo da sottomettere a piacere per di più di pochi!
4. preziosa, e non certo per noi ancora fortunati tra i monti, ma tanti popoli che ne sono privi….la ritengono oro blù coloro che hanno intuito che può diventare fonte di affari…Preziosa quindi ma non per questo da vendere a prezzi che solo pochi decideranno. E quindi da bene, da dono diventerà per i dettami del mercato una merce che soltanto chi possiederà moneta la potrà ricevere e gli altri ………..
5. casta, pura….e quindi non da violentare, da non sporcare per le nostre necessità. Pensate solo ai veleni che si adoperano nell'agricoltura che attraverso il percolato sia nei campi come nei residui animali giungono nei fiumi,sorgenti e mari…E pensate alle città che sorgono a valle dei nostri villaggi e che per gli usi domestici sono costrette a servirsi dell'acqua dei fiumi….Cosa berranno?
Pensate agli usi industriali e ai residui …….

"L'acqua è un diritto di base per tutti gli esseri umani: senza acqua non c'è futuro. L'acqua è democrazia" Nelson Mandela al vertice di Johannesburg
E' quadro allarmante tracciato da Kofi Annan: oggi, un essere umano su sei, 1,1 miliardi di persone, non ha accesso all'acqua potabile e nel 2025 due terzi della popolazione mondiale vivrà in paesi a rischio di carenze di acqua.
2 l'acqua oggi

permettetemi una breve ma triste constatazione
1948 NASCITA DI ISTITUZIONI MONDIALI A FAVORE DI TUTTI

ONU
Fondo Monetario Internazionale regolazione degli equilibri economie internazionali
Banca Mondiale per la ricostruzione e lo sviluppo dei paesi + poveri
Accordo generale sulle Tariffe e Commercio Gatt


Fino al 1998 continua la sensibilità verso l'acqua ma
1995 Inizia Processo di Privatizzazione e del POTERE DI POCHI a favore di INTERESSI PRIVATISTICI

6 Principali Dichiarazioni sull'acqua come diritto fondamentale

1977 Prima Conferenza delle NN UU sui diritto dei popoli all'acqua, Mar de la Plata
1990 Carta di Montreal, sull'acqua potabile e il risanamento
1992 Dichiarazione di Dublino, Conferenza delle NN UU sull'acqua nella prospettiva di uno sviluppo durevole
1998 Dichiarazione di Strasburgo, Segretariato Internazionale dell'Acqua sull'acqua come risorsa dei cittadini, di pace e di sviluppo regionale
1998 Dichiarazione di Parigi, sull'acqua e il suo sviluppo
1998 // Manifesto dell'acqua, per un Contratto Internazionale dell'Acqua come patrimonio comune gratuito, diritto umano e sociale, gestione democratica dei cittadini a livello locale, nazionale, internazionale.


Il GATT diventa WTO Organizzazione mondiale del commercio
Nascita dei Gatts = Accordo generale sulle Tariffe e Commercio dei Servizi


In Italia la L.36/94 (Galli). Legge apparentemente buona ma prevede la privatizzazione alle spa.


2000 Marzo all'Aja i ministri di 100 stati hanno approvato un progetto di dichiarazione ministeriale che apre la strada alla globalizzazione e alla privatizzazione della acqua

2002 l'art. 35 della Legge Finanziaria per il 2002 obblighi ogni Comune italiano a cedere la gestione delle proprie risorse idriche in mano ai privati.

2002 Decapitazione dell'ONU e ripescaggio solo per coprire malefatte ….ferita a morte la serietà e l'autorevolezza di difesa per i deboli

2003 Riva del Garda e Cancun dove per fortuna i paesi poveri hanno bloccato per ora questo processo.


Noi quindi chiamati a proclamare che l'acqua non è in vendita, che il Mondo non è in vendita!

- che l'acqua è un bene comune come l'aria e che quindi è un diritto di ogni cittadino!
- e se l'"oro blu" è un diritto è quindi un bene a cui tutti nel mondo devono poter avere accesso.

-Non è possibile che poche multinazionali (tra queste Vivendi, Nestlé - "Non accettiamo che poche multinazionali controllino il 70% dell'acqua commercializzata".

-Non possiamo tacere né accettare che l'Unione Europea abbia capitolato alle pressioni delle lobbies commerciali per rendere l'acqua una merce e che non abbia menzionato il diritto all'acqua nella bozza di Costituzione Europea.

-E poi come possiamo accettare che l'art. 35 della Legge Finanziaria per il 2002 obblighi ogni Comune italiano a cedere la gestione delle proprie risorse idriche in mano ai privati. E la legge Galli ?


Solitamente si vedono i no global e i disubbidienti..... Ma qui i disubbidienti sono sindaco e consiglieri.
Interessante l'esperienza dell'era piccolo paese di Gramaglione, in provincia di Bologna e per aver scelto per il no alla privatizzazione e quindi contro la decisione provinciale si è visto il comune commissariato. Sindaco e consiglieri avevano optato e l'acqua doveva rimanere proprietà e controllo del comune. Ci siamo posti alla legge Galli che prevede una autorità di ambito sul territorio provinciale, che decide tutto ed esautora l'ente locale. E la legge stessa galli che prevede che i disubbidienti vengano puniti severamente col esautoraazione completa delle proprie decisioni. L'unica nostra speranza e in cassazione.
Le tariffe dell'agenzia d'ambito sarà di tre o quattro volte superiore a quella che riusciamo a fare noi, e ci guadagna pure il comune.

L'acqua come merce
Più un bene è richiesto più economia produce in quanto tutti ne hanno necessità e a qualunque prezzo lo prenderanno…L'acqua gestita da imprese private assicura profitti pari al 40% di quelli garantiti
dal petrolio "
L'acqua è un dono di Dio affidato a tutta l'umanità "

Se la privatizzazione prosegue come sembra verso servizi indispensabili come la sanità, l'Istruzione, senza prese di posizione della popolazione e degli stati, dovremo attenderci conflitti di notevole portata perché dove c'è in ballo il mercato, le persone che intralceranno queste logiche saranno punite e rese innocue.

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LABORATORIO DI PACE
delle Valli di Non, di Rumo, di Sole, di Rabbi e di Pejo.


CHI SIAMO:

Il Laboratorio della Pace è uno spazio in cui s'incontrano persone di varia estrazione sociale che desiderano mettere in comune contenuti e metodologie orientati alla nonviolenza al fine di realizzare progetti formativi e interventi di facilitazione e mediazione per la trasformazione del nostro modo di pensare e di agire.
Laboratorio inteso come un ricercare e lavorare insieme per costruire percorsi di crescita comune, nel rispetto delle differenze che ci caratterizzano e con l' aiuto delle medesime per un risultato di interesse collettivo.

PERCHE' E' NATO:

1. Perché non riusciamo più a credere in una pace che nasca da un dominio economico, e di parte.
2. Perché non riusciamo più a credere ad una pace che impone silenzio alle voci e che dà spazio al rumore delle armi.
3. Perché ci sentiamo in dovere di difendere una pace che salvi i diritti anche di chi non ha voce e che conduca alla condivisione,e alla convivialità delle differenze.
4. Perché crediamo in una pace che nasca dalla ricerca di quella nostalgia di ciò che siamo chiamati a diventare, in una pace che sappia fare spazio nell'uomo alla danza tra finito e infinito. Questa è l'esperienza grande che auguriamo a tutti per il bene di tutti.

QUALI OBBIETTIVI SI PONE:

Diventare provocatori , non di quiete e di rassegnazione, ma di pace impegnativa e faticosa.
Diventare costruttori di ponti tra sponde distanti per concezioni ideologiche, politiche, culturali e religiose.
Ricercare dentro di noi per trovare ideali di pace, giustizia, equità, sostenibilità, al fine di poterli applicare alla realtà e diffonderli anche tra gli altri.
Diventare giullari di una letizia che nasce da impegno diuturno, non uccellacci di sventura. Uomini e donne di speranza, profeti di fraternità che dicono a tutti che ogni creatura è un' opera d'arte firmata dall' Autore, non una sbiadita fotocopia. E che queste opere d'arte sono chiamate a giocare nel grande prato del cosmo.
Diventare capaci di offrire a ogni individuo testimonianza di pace, giustizia, tolleranza.
Diventare decisi nel ripudiare ogni logica di guerra, preventiva e non, ogni forma di dittatura, ogni ingiustizia compiuta in qualsiasi parte del mondo.
Imparare a non credere più in un mondo governato dalla logica del profitto e dalle leggi di mercato, perchè proprio queste spesso provocano guerra, violenza e distruzione, costringendo migliaia di uomini ad abbandonare le proprie terre stuprate dai signori della guerra, che annientano le diverse identità culturali, la dignità e la libertà dell' individuo.
Allenarsi continuamente per dire con la vita no all'indifferenza, all'odio,all'arroganza di chi si sente forte Diventare nonviolenti nei comportamenti, nel pensiero ma pure nel linguaggio. Corpo, mente e cuore nonviolenti.
Diventare capaci di misericordia (mitto-cordem=metterci dentro il cuore nelle cose) e diventare uomini e donne capaci di perdono .
Diventare seminatori di cultura, di libertà e di giustizia in collaborazione e unità con persone e gruppi che credono ed operano nella pace.
Diventare creature che hanno passione per il mondo, nella continua collaborazione con l'Architetto che ne ha tracciato il disegno perché ne diventi una casa amabile per tutti.


CON QUALI MODALITA' RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI:

Con la formazione individuale e collettiva anche attraverso un scambio vicendevole di informazioni.
Con la diffusione di interna ed esterna di informazioni raccolte attraverso esperienze dirette e pertanto non manipolate.
Con l'osservazione critica della realtàin cui viviamo.
Pensando e ricercando insieme.
Progettando e sperimentando percorsi responsabili.
Rendendo coscienti le persone che ci sono alternative alla guerra che costano sempre meno che una vita. La storia ci ha infatti insegnato che le armi non hanno mai risolto i conflitti, né quelli familiari, né quelli internazionali.
Facendo sapere alla gente che, nei secoli, molti personaggi da Cristo, a Gandhi, a Francesco di Assisi, a Capitini, a M.Luther King, forse un tempo derisi, hanno tracciato possibili percorsi nonviolenti che sono stati sperimentati anche nella guerra dei Balcani e in Africa (Congo ex Zaire).
Diffondendo la consapevolezza che per il raggiungimento della vera pace le strade veramente efficaci sono quelle della diplomazia popolare, dell'interposizione nonviolenta e dell'ingerenza umanitaria .
Spaziando sulle situazioni che rendono difficile la vita degli uomini e che proprio per questo diventano seme di tensione e di guerra.
Individuando aree di approfondimento e di ricerca e di studio che spaziano dalla agricoltura per la gente e non per gli interessi economici, dalle ricchezze quali l'acqua, i boschi, la terra e l'aria che prima di essere dei bisogni sono doni per l' uomo.

La nostra cultura dominante crede ancora negli interessi che provengono dalla guerra, ma i bagliori che si intravvedono all'orizzonte (i milioni di persone che dai vari continenti all'unisono chiedono interventi nonviolenti) ci gridano che è già maturo il tempo di una cultura diversa: la cultura della pace.
Non rassegnamoci al nostro vecchio modo di pensare….questo sarebbe il primo e più grande impedimento alla nascita ed alla diffusione di questa nuova cultura.
Non dimentichiamo mai che il vero Laboratorio della pace e della guerra siamo noi nel piccolo ambito dei nostri rapporti quotidiani. Noi, come membri della specie umana, non siamo in condizione di continuare il nostro percorso storico se non confrontandoci con la presenza dell'Altro come tale (danza o gioco tra finito e infinito).

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